Luigi Dovara (1535 – 2 gennaio 1596) è stato un condottiero al servizio dei medici e comandante della piazzaforte di Livorno.
Figlio di Federico e di Barbara Conegana, nato a Cremona o più probabilmente ad Isola Dovarese nel 1535 fu membro di un’antica e nobile famiglia feudale di parte ghibellina di origini milanesi (Dovera d’adda) stabilitosi a Cremona nel 1030 e possidente di vaste proprietà avute in feudo dai vescovi di Cremona, per diversi anni dominò la città di Cremona che poi nel 1411 cedettero ai Gonzaga, mantenendo diversi feudi come Isola Dovarese dove si trasferirono
Fra i più illustri esponenti della famiglia Dovara abbiamo:
Oberto da Dovara (?-1162) vescovo di Cremona partecipò all’assedio di Crema nel 1159
Isacco da Dovara (?-1230) console di Cremona 1196 podestà di Bologna nel 1206 e di Parma nel 1216
Buoso da Duera (?-1282) signore di Soncino e Cremona nel 1266
Luigi, fu educato al mestiere delle armi giovanissimo, fin dal 1546. Nel 1554, con una propria compagnia, partecipò col padre, prefetto della cavalleria medicea, alla guerra di Siena.
Nel 1562 fu ammesso nell’ordine dei cavalieri di S. Stefano di cui divenne anche consigliere e priore.
Ebbe incarichi di fiducia e dal 1563 iniziò anche la sua lunga carriera diplomatica, fu nominato nel 1576 maestro di campo della cavalleria leggera e come governatore, presenzia alla posa della prima pietra della nuova Livorno il 28 marzo 1577. Nel 1579 divenne dapprima generale delle fanterie e poi maestro di campo
Nello stesso anno 1579 si recò come ambasciatore in Spagna e poi a Venezia. Trattò poi diverse problematiche per conto del granduca, come il problema della giustificazione in Spagna dell’uccisione della nuora di Cosimo I Eleonora Garcia de Toledo da parte del figlio Pietro e dell’eredità moglie del duca Alessandro Margherita d’Austria, e altre trattative per riconoscimenti regali e favori tra il Granducato e la Spagna. Pur essendo in contrasto con Ferdinando, alla morte di Francesco e di Bianca Cappello, fu mantenuto a corte al servizio dei Medici.
Nel 1594 si ritirò ad Isola Dovarese. Morì a Cremona il 2 gennaio 1596 e sepolto nel convento di S. Bernardino ad Isola D