Carlo Bini (Livorno, 1º dicembre 1806 – Carrara, 12 novembre 1842) è stato uno scrittore e patriota italiano.
Dopo aver frequentato il collegio dei Barnabiti, dove strinse amicizia con personaggi come Francesco Domenico Guerrazzi, dovette poi lasciare la scuola in seguito a problemi economici che lo costrinsero alla carriera di commerciante.
Con Guerrazzi fondò il giornale politico-letterario L’indicatore livornese che diressero insieme fino al 1830 per poi venire arrestati tre anni dopo a causa dei rapporti che li legavano a Giuseppe Mazzini e alla Giovine Italia. Durante la prigionia scrisse due delle sue opere più importanti, “Il forte della stella” e “Il manoscritto del prigioniero”. In quest’ultima opera, ritenuta la sua principale, Bini portò avanti una riflessione sulle ingiustizie presenti nella società e sulla situazione umana.
L’amore travolgente per Adele Perfetti Witts, proveniente da una famiglia della ricca borghesia commerciale, lo allontanò dalla politica, e la sua morte, avvenuta nel 1838, lo gettò nel più profondo sconforto, suscitando lo sdegno del Guerrazzi, che, dopo la morte dello scrittore, ne condannò la debolezza morale.
Nel 1842, Carlo Bini morì stroncato da un colpo apoplettico. La sua salma riposa nel Famedio del Santuario di Montenero, a Livorno.