Cosimo Damiano Del Fante (Livorno, 27 settembre 1781 – Krasnij, 16 novembre 1812) è stato un ufficiale italiano al servizio dell’imperatore Napoleone Bonaparte.
I genitori, di umili origini, prestavano servizio come cuoco e governante presso Giuseppe Costantini, nella cui casa appunto Cosimo nacque. Costantini prese a cuore le sorti del fanciullo e, desiderando che gli fosse impartita una buona istruzione, lo fece studiare presso i padri barnabiti.
Abbracciati gli ideali della rivoluzione francese, iniziò la carriera militare e secondo quanto scrisse Guerrazzi, fondandosi su una testimonianza del padre di Cosimo, nell’ottobre 1803 si sarebbe arruolato a Reggio Emilia nell’esercito repubblicano italiano. La carriera iniziale fu rapidissima: secondo una patente rilasciata dalla Repubblica Italiana, citata dal Guerrazzi, dopo solo tre giorni sarebbe divenuto caporale, dopo otto sergente e dopo ventuno sottotenente.
Per il suo comportamento e le capacità militari, l’11 aprile 1804, su proposta del colonnello Teodoro Lechi, allora comandante della fanteria della Guardia del presidente della Repubblica Italiana, e del colonnello Viani, divenne sottotenente del battaglione dei granatieri della Guardia, allora di stanza a Parigi.
Dopo la trasformazione della Repubblica Italiana in Regno d’Italia, durante la guerra della terza coalizione combatté in Baviera come sottotenente della Guardia reale italiana, e fu presente alla resa di Ulm. Partecipò quindi alla campagna d’Austria ed a quella di Moravia, culminata con la battaglia di Austerlitz. Il 27 marzo 1806 fu promosso tenente in seconda, sempre nella Guardia reale. Al ritorno in Italia, su rapporto del generale Domenico Pino, il 9 aprile 1808 venne promosso capitano.
Alla fine di febbraio del 1812, la Guardia reale, e poco dopo la divisione Pino ed altri contingenti italiani, partirono da Milano con l’ordine di riunirsi nella Slesia prussiana, dove assunsero il nome di IV corpo della Grande Armée, agli ordini del vicerè Eugenio de Beauharnais. Con il proclama di Napoleone del 22 giugno 1812 ebbe inizio la campagna di Russia e cominciò anche la lunga marcia delle truppe italiane verso Mosca.
Dopo l’occupazione di Mosca, nella successiva tragica ritirata, combattè nella battaglia di Malojaroslavec ed ebbe poi parte preminente nel passaggio del fiume Vop, quando, con un piccolo gruppo di volontari, aprì la strada all’armata d’Italia che rischiava di essere circondata da forze russe preponderanti. Poco dopo, il 16 novembre 1812, nella battaglia di Krasnoe, al comando di un esiguo reparto di volontari, riuscì a sfondare l’accerchiamento delle truppe del generale Miloradovič. Ferito gravemente per due volte, fu infine ucciso da un colpo di cannone.