LA FORTEZZA VECCHIA
La storia della fortezza vecchia è anche un pò la storia della vecchia Livorno, infatti si narra che…
Una vecchia torre romana, ,del IV-V sec. d.C, detta Castrum Liburni era il rifugio per i pochi pescatori abitanti del villaggio (Livorna), ma pare che le sue origini risalgano addirittura agli Etruschi.
Nel 1077 su ordine della Contessa Matilde (nata nel 1046 a San Miniato al tempo dominio di Lucca e morta nel 1115 a San Benedetto Po) sopra i resti della torre romana, fu costruito un torrione a forma quadra, una torre medioevale ancora oggi visibile all’interno della Quadratura dei Pisani,
LA FORTEZZA VECCHIA
The history of the old fortress is also a bit of the history of the old Livorno, in fact it is said that …
An old Roman tower, from the IV-V century. A.D., called Castrum Liburni, was the refuge for the few fishermen who lived in the village (Livorna), but it seems that its origins date back to the Etruscans.
In 1077 on the orders of the Countess Matilde (born in 1046 in San Miniato at the time the dominion of Lucca and died in 1115 in San Benedetto Po) above the remains of the Roman tower, a square-shaped tower was built, a medieval tower still visible today. ‘interior of the Quadratura dei Pisani,
Nel 1200 circa, (pare nel 1241 anno della vittoria Pisana su Genova), i pisani ne fecero innalzare un altro, di circa 30 metri e di forma cilindrica che si erge imponente al di sopra del rosso mattone della Fortezza conosciuto come il “Mastio di Matilde”.
Nel 1377 il Gambacorti, doge della repubblica Pisana fece costruire una nuova rocca detta Quadratura dei pisani per la sua forma, e racchiudeva nel proprio perimetro il Mastio ed i ruderi della primitiva torre.
Nel 1392 la fortificazione fu collegata a delle mura che circondavano il villaggio di Livorno.
In about 1200, (apparently in 1241, the year of the Pisan victory over Genoa), the Pisans had another, about 30 meters tall and cylindrical in shape, which rises imposingly above the red brick of the Fortress known as the “Mastio di Matilde “.
In 1377 Gambacorti, doge of the Pisan republic built a new fortress called Quadratura dei Pisani for its shape, and enclosed in its perimeter the Keep and the ruins of the primitive tower.
In 1392 the fortification was connected to the walls that surrounded the village of Livorno.
Nel 1404, Jean Meyngre de Boucicault (chiamato il Buccicaldo) governò Livorno per nome dei Visconti signori di Milano e di Pisa. Il Suo stemma già sulla Quadratura è ancora oggi visibile su una murata della Fortezza. Questi nel 1407 vendette Livorno a Genova per 26.000 fiorini d’oro. I Genovesi rinforzarono le difese aprendo delle cannoniere in tre fortini sotto la quadratura. Nel 1421 Firenze riacquisterà Livorno per 100.000 fiorini d’oro.
Nel 1490 dallo scalo che si tuffa nella Darsena Vecchia, (parte terminale della via Maestra, oggi via S. Giovanni…presso le due palme, per capire) al tempo chiamato Scalo Regio, partirono Amerigo Vespucci e poi Giovanni da Verrazzano per intraprendere le imprese che tutti conosciamo.
Il 13-14 Novembre del 1496, dalla Quadratura, dalla Rocca Vecchia (pare di origine addirittura Etrusca) e dalle torri, la guarnigione della repubblica fiorentina guidata da Andrea di Piero de Pazzi aiutati dai livornesi dei borghi vicini, si parla di Guerrino da Montenero, capopopolo asserragliati nel terrapieno detto poi il Bastione del Villano, posto appena a Sud di dov’ é oggi il monumento a Ferdinando I ed ai 4 Mori seppero respingere da terra e dal mare, complice una delle nostre Libecciate, l’armata di 7000 uomini guidata da Massimiliano I di Germania.
In 1404, Jean Meyngre de Boucicault (called il Buccicaldo) ruled Livorno by name of the Visconti lords of Milan and Pisa. His coat of arms already on the Quadrature is still visible today on a wall of the Fortress. In 1407 he sold Livorno to Genoa for 26,000 gold florins. The Genoese reinforced their defenses by opening gunboats in three forts under the square. In 1421 Florence will buy back Livorno for 100,000 gold florins.
In 1490 Amerigo Vespucci and then Giovanni da Verrazzano left from the port that plunges into the Darsena Vecchia, (the terminal part of via Maestra, today via S. Giovanni … near the two palms, to understand) at the time called Scalo Regio to undertake business we all know.
On November 13-14, 1496, from the Quadratura, from the Rocca Vecchia (apparently of Etruscan origin) and from the towers, the garrison of the Florentine republic led by Andrea di Piero de Pazzi helped by the Leghorns of the neighboring villages, we speak of Guerrino da Montenero , leader barricaded in the embankment later known as the Bastione del Villano, located just south of where the monument to Ferdinand I and the 4 Moors is today, they were able to repel the army of 7000 men from land and sea, thanks to one of our Libecciate led by Maximilian I of Germany.
Nel 1521 iniziarono i lavori per la costruzione della Fortezza per ordine del Cardinale Giulio de’ Medici (poi dal 1523 Papa Clemente VII) e terminata dal Duca Alessandro de’ Medici ( bastardo di Papa Clemente, almeno si dice) nel 1534, capace di contenere 5000 soldati. Una nuova cittadella con tre poderosi bastioni. Sopra il portale d’ingresso “l’arme” del Duca con l’iscrizione : ”Sotto una fede et legge un signor solo” era senza dubbio questo l’epitaffio per la repubblica Fiorentina. (Fortezza Vecchia, progetto di Antonio Giamberti da Sangallo). Il Duca Alessandro morì pugnalato dal lontano cugino “Lorenzaccio” fiancheggiato da un sicario, tale Michele del Tavolaccino, detto “Scoronconcolo”. Con Alessandro ebbe fine il ramo primogenito della famiglia Medici.
In 1521 work began for the construction of the Fortress by order of Cardinal Giulio de ‘Medici (then from 1523 Pope Clement VII) and completed by Duke Alessandro de’ Medici (bastard of Pope Clement, at least it is said) in 1534, capable of containing 5000 soldiers. A new citadel with three mighty bastions. Above the entrance portal “the arms” of the Duke with the inscription: “Under a faith and law, one gentleman” was undoubtedly the epitaph for the Florentine republic. (Old Fortress, project by Antonio Giamberti da Sangallo). Duke Alessandro died stabbed by his distant cousin “Lorenzaccio” flanked by a hitman, a certain Michele del Tavolaccino, known as “Scoronconcolo”. With Alessandro the eldest branch of the Medici family ended.
Nel 1537 l’avvento di Cosimo I° del ramo cadetto della famiglia e figlio del capitano di ventura Giovanni delle Bande Nere. Egli fu il vero fondatore del governo granducale mediceo e visto che soggiornava spesso a Livorno, nel 1544 vi fece costruire il suo palazzotto sul Bastione detto de “La Canaviglia” quello posto alla bocca della Darsena Vecchia; la Canaviglia è la deformazione popolare del nome di Cesare Cavaniglia da Napoli, comandante delle galee Toscane. Il palazzo sarà rialzato di un piano nel 1590 da Ferdinando I°.
L’8 Giugno 1571 dalla Darsena della Fortezza partirono 12 galee per la vittoriosa battaglia di Lepanto del 7 Ottobre successivo contro l’impero Turco, sotto le insegne Stefaniane, ovvero il Sacro Ordine Militare di Santo Stefano. Ordine fondato da Cosimo I° il 9 Gennaio del 1562 per difendere i commerci nel Mediterraneo dalle incursioni dei pirati. Al tempo la Fortezza era munita di 24 cannoni, alcuni adesso al museo dell’artiglieria di Torino. L’associazione de la livornina ha riprodotto una colubrina dell’epoca e sta pensando di riprodurre altri pezzi d’artiglieria di quel periodo, sperando che un giorno possano far bella mostra sui Bastioni di una Fortezza finalmente museo a cielo aperto per la nostra città e per i turisti che nei mesi estivi affollano il porto e non mercato come purtroppo sta accadendo.
I Bastioni: A Ovest della Canaviglia, a Nord della Capitana, perché era lì che solitamente ormeggiava la galea Capitana, a Est il Bastione dell’Ampolletta perché ospitava la clessidra che determinava i turni di guardia.
In 1537 the advent of Cosimo I of the cadet branch of the family and son of the mercenary captain Giovanni delle Bande Nere. He was the true founder of the Medici grand-ducal government and since he often stayed in Livorno, in 1544 he had his palace built there on the Bastion known as “La Canaviglia”, the one located at the mouth of the Darsena Vecchia; the Canaviglia is the popular deformation of the name of Cesare Cavaniglia from Naples, commander of the Tuscan galleys. The palace will be raised by one floor in 1590 by Ferdinando I °.
On June 8, 1571, 12 galleys left from the Darsena della Fortezza for the victorious battle of Lepanto on October 7 against the Turkish Empire, under the Stefaniane insignia, or the Holy Military Order of Santo Stefano. Order founded by Cosimo I on 9 January 1562 to defend trade in the Mediterranean from pirate raids. At the time the fortress was equipped with 24 cannons, some now in the Turin artillery museum. The association de la livornina has reproduced a colubrina of the time and is thinking of reproducing other artillery pieces of that period, hoping that one day they will be able to show off on the ramparts of a fortress finally an open-air museum for our city and for tourists who flock to the port in the summer months and not the market as unfortunately is happening.
The Bastions: To the west of Canaviglia, to the north of the Capitana, because it was there that the Capitana galley usually moored, to the east the Bastione dell’Ampolletta because it housed the hourglass that determined the guard duty.
Nel 1600, il 16 Novembre dal Molo del Soccorso che esce dalla Fortezza e si insinua nella Darsena, si imbarcò Maria de’Medici figlia di Francesco I, alla volta di Marsiglia per andare in sposa a Enrico IV re di Francia. Il nome di Maria è legato alla divulgazione del galateo.
Il 30 Gennaio 1604 (secondo il calendario fiorentino che terminava l’anno il 24 Marzo, quindi 1605 con quello attuale) si corse a Livorno il primo Palio come ci narra Francesco Pera nella raccolta delle “curiosità livornesi del 1899.”Il Granduca andò in sul fosso, dove aveva fatto ordinare la festa dello strappare il collo all’oca da marinai in su gli schifi di galera, sopra il fosso. Poi S.A. fece correre un palio di panno rosso da n° 8 schifi di galera, per il fosso, dalla porta della Torretta per insino alla porta Pisana; dove vinsero quelli della Capitana (galera) con gran gusto di S.A. e di tutto il popolo di Livorno, il quale fu infinito. Poi stette a vedere fare il calcio dalla gioventù di Livorno”. Tutto questo molto probabilmente accadde durante i festeggiamenti per la inaugurazione del Fosso Reale avvenuta appunto in quel periodo. Una sorta di sposalizio di Livorno col mare.
Nel Febbraio del 1606 fu consacrato il Duomo e B. Borromei già gonfaloniere fece dipingere per l’occasione, ma anche per ingraziarsi i favori degli abitanti e del Granduca, un quadro “dell’Assunta” dal pittore Domenico Cresti detto il Passignano. Il quadro è ancora visibile sul soffitto a intaglio dorato della Chiesa.
La mattina del 19 Marzo del 1606, nella Cappella dedicata a S. Francesco dentro la Fortezza Vecchia, al cospetto di Ferdinando I° dei Medici giunto per l’occasione con la sua corte a Livorno e del Consiglio degli Anziani, venne celebrata una messa. Al termine il gonfaloniere Borromei vestito di un lucco di damascato nero ricevette da Ferdinando la stola o striscia di velluto rosso con rifiniture in pelle bianca, segno della sua nuova carica. E ponendogliela sulla spalla sinistra disse: “Questo sarà il segno d’onore che da oggi e per il futuro porteranno i gonfalonieri della Città” elevò così Livorno al rango di città.
In 1600, on November 16, Maria de’Medici daughter of Francis I embarked from the Molo del Soccorso that comes out of the Fortress and creeps into the dock, heading for Marseille to marry Henry IV, King of France. Maria’s name is linked to the disclosure of etiquette.
On January 30, 1604 (according to the Florentine calendar which ended the year on March 24, therefore 1605 with the current one) the first Palio was run in Livorno as Francesco Pera tells us in the collection of “Livorno curiosities of 1899.” The Grand Duke went to on the ditch, where he had ordered the party of snatching the goose’s neck from the sailors up the shit of jail, above the ditch. Then S.A. he ran a palio of red cloth from 8 jail schifiers, through the ditch, from the Torretta door to the Pisan door; where those of the Capitana (galley) won with the great taste of S.A. and of all the people of Leghorn, which was infinite. Then he watched the Livorno youth play football ”. All this most likely happened during the celebrations for the inauguration of the Fosso Reale which took place precisely in that period. A sort of marriage between Livorno and the sea.
In February 1606 the Cathedral was consecrated and B. Borromei, former gonfalonier, had a picture “of the Assumption” by the painter Domenico Cresti known as Passignano painted for the occasion, but also to ingratiate himself with the favors of the inhabitants and the Grand Duke. The painting is still visible on the gilded carving ceiling of the Church.
On the morning of March 19, 1606, in the chapel dedicated to St. Francis inside the Old Fortress, a mass was celebrated in the presence of Ferdinand I of the Medici who arrived for the occasion with his court in Livorno and the Council of Elders. At the end the gonfalonier Borromei dressed in a black damask lucco received from Ferdinando the stole or strip of red velvet with white leather trimmings, a sign of his new office. And placing it on his left shoulder he said: “This will be the sign of honor that the gonfaloniers of the city will carry from today and for the future” thus elevated Livorno to the rank of city.
Nasce la Livorno dei mercanti, dei popoli e delle religioni, la Città delle ambasciate che vede la fine della famiglia Medici con Gian Gastone e l’avvento dei Lorena con Pietro Leopoldo (il Suo monumento in piazza della Chiesa a San Jacopo).
Nel Maggio del 1849 nel cortile della Fortezza Vecchia fu fucilato dagli Austriaci, chiamati dal Ricasoli e dal Granduca Leopoldo II (Canapone per i Livornesi), Enrico Bartelloni strenuo difensore della Città a Porta San Marco.
Nella storia del Risorgimento Italiano tante pagine sono state scritte col sacrificio di quei Livornesi.
Nonostante questo a Livorno dove è “legge” tutto ed il contrario di tutto (I livornesi sono “mangiapreti” ma escono magari da un riunione di comunisti e vanno a portare sulle spalle Santa Giulia in processione e guai a chi gli tocca la Madonna di Montenero dove portano ceri e ex voto in ringraziamento.) siamo stati capaci di dedicare una via principale al Ricasoli e due monumenti marmorei (uno in piazza della Repubblica, l’altro in piazza XX Settembre) a Leopoldo II , appunto gli aguzzini e oppressori della insurrezione popolare.
The Livorno of merchants, peoples and religions was born, the city of embassies that saw the end of the Medici family with Gian Gastone and the advent of the Lorraine with Pietro Leopoldo (his monument in the church square in San Jacopo).
In May 1849 in the courtyard of the Fortezza Vecchia was shot by the Austrians, called by Ricasoli and the Grand Duke Leopoldo II (Canapone for the Livornesi), Enrico Bartelloni strenuous defender of the city at Porta San Marco.
In the history of the Italian Risorgimento many pages have been written with the sacrifice of those Livornesi.
Despite this in Livorno, where everything and the opposite of everything is “law” (The Livorno people are “priest-eaters” but perhaps they come out of a meeting of communists and go to carry Santa Giulia on their shoulders in procession and woe to anyone who touches the Madonna di Montenero where they bring candles and ex voto in thanksgiving.) we were able to dedicate a main street to Ricasoli and two marble monuments (one in Piazza della Repubblica, the other in Piazza XX Settembre) to Leopoldo II, precisely the torturers and oppressors of the insurrection popular.