ENRICO POLLASTRINI

Busto nella sala del consiglio comunale di Livorno

Enrico Pollastrini (Livorno, 15 giugno 1817 – Firenze, 19 gennaio 1876) è stato un pittore italiano.

Nato a Livorno da Giovanni e Angiola Fantappiè, inizia la formazione nella bottega del pittore Vincenzo De Bonis e nel 1829 si iscrive giovanissimo all’Accademia di belle arti di Firenze sotto la guida di Pietro Benvenuti e Giuseppe Bezzuoli maestro, tra gli altri, di Giovanni Fattori e Silvestro Lega. Tra il 1835 e il 1841 illustra in 32 pannelli tra I promessi sposi su commissione del collezionista François Jacques de Larderel, mentre nel 1837 presenta Agar e Ismaele nel deserto all’Accademia di Firenze.

Nel 1839 conosce il concittadino Francesco Domenico Guerrazzi che lo raccomanda a Niccolò Puccini, deciso a utilizzare i più capaci artisti toscani nel suo ideale di educazione popolare tramite l’ausilio dell’arte, per la commissione del soggetto storico Morte di Alessandro de’ Medici.

Nel 1844 ebbe da Leopoldo II l’incarico di illustrare, evocando il ‘Sublime’, la piena del Serchio (nel territorio del Granducato): Pollastrini raffigurò il salvataggio di Alessandra Mazzanti con due figli (1845, Firenze, Palazzo Pitti, Galleria d’arte moderna). La stessa calamità fu dipinta per il granduca anche da Giovanni Signorini.

Nel 1846 fu nominato professore all’Accademia di Firenze, in una fase critica dell’istituzione. La nascita nel 1845 della Società promotrice, infatti, aveva messo in crisi le tradizionali strutture artistiche causando il declino delle accademie e delle esposizioni annuali. L’insegnamento privato, inoltre, modificò, in quegli anni, il ruolo dell’istituzione e il rapporto insegnante-allievo.

Isolato e scontroso, lasciò raramente Firenze ed ebbe con i committenti controversie circa i pagamenti e il rispetto dei tempi di consegna. L’abnegazione didattica, tuttavia, malgrado l’inattitudine all’insegnamento, gli fruttò le cattedre di disegno (1853) e di pittura (1856) all’Accademia fiorentina, dove fu direttore dal 1867 al 1875 e preside provvisorio nel 1872 (sulla carriera accademica si vedano le fonti in Torresi, 1996).

Nel 1854 Pollastrini iniziò due opere per la città di Livorno: l’Immacolata Concezione, per la chiesa dei Ss. Pietro e Paolo, terminata nel 1857, e l’Elemosina di s. Lorenzo, commissionata da Lorenzo Palma per la cappella di famiglia in S. Maria del Soccorso, ultimata nel 1862 e presentata all’Esposizione universale di Parigi nel 1867.

Nel 1856 terminò gli Esuli senesi: evento pittorico che fu considerato il più importante dell’anno. Il quadro ottenne un consenso così straordinario che il suo studio divenne meta di pellegrinaggi. Nel 1861 fu presentato alla prima Esposizione nazionale e in seguito collocato nel Palazzo pubblico di Livorno; andò perduto nella seconda guerra mondiale.

Dal 1860 al 1870 fu membro della commissione consultiva di Belle Arti occupandosi del restauro della tribuna del Duomo di Lucca (1860) e nel 1867 del riallestimento della Galleria dell’Accademia di Firenze. Nel 1861 fu nella commissione che selezionò le opere per l’Esposizione di Londra.

Nel 1875 si dimise dall’Accademia e, dopo una lunga malattia, morì, celibe, a Firenze il 12 gennaio 1876. Fu sepolto a Montenero.