Adriana Poli, nata da Francesco e Zelinda cappelletti, nel 1873 dimostrò subito un forte interesse per le lettere e divenne un’apprezzata scrittrice e poetessa italiana. Ebbe nel 1901 come dono di nozze col nobile siciliano Salvatore Montaperto, duca di Santa Elisabetta, piccolo borgo rurale dell’Agrigentino, dal padre Francesco un palazzo costruito sul lato opposto di villa Attias attorno al 1860 in stile rinascimentale bugnato Fiorentino.
Nel 1922 creò l’unico salotto letterario di Livorno che per venti anni fu ospitato nel palazzo da lei battezzato di Santa Elisabetta in onore di quel paesino. Nel 1929 in un concorso di poesia francese, fu premiata ed ebbe l’onore di veder pubblicato un suo libro di poesie in francese dall’accademia di Francia.
Adriana, era nota negli ambienti letterari con lo pseudonimo di Duchessa di Santa Elisabetta, istituì nel palazzo un rinomato circolo culturale, frequentato da letterati, musicisti, pittori e uomini di scienza. Alla sua morte l’edificio fu donato al vescovo e al podestà di Livorno, come riportato in una lapide apposta sulla facciata per volere della stessa duchessa con la convenzione che non potessero essere poste insegne pubblicitarie sulla sua facciata.
Il palazzo, denominato palazzo Santa Elisabetta, restaurato negli ultimi anni del XX secolo dopo un periodo di abbandono, riprende lo stile dei palazzi fiorentini del Rinascimento, con un rivestimento rustico in bugnato che si fa sempre meno pronunciato agli ordini superiori