Aldo Nadi (Livorno, 23 aprile 1899 – Los Angeles, 10 novembre 1965) è stato uno schermidore italiano.
Figlio di Assunta Pistolesi e di Giuseppe, maestro di scherma e titolare del circolo schermistico livornese “Fides” e fratello minore del grande Nedo, fu a sua volta un campione olimpico di fioretto, spada e sciabola a squadre vinse tre medaglie d’oro nelle stesse Olimpiadi (Anversa 1920): fioretto, spada e sciabola a squadre. Vinse anche una medaglia d’argento nella sciabola individuale, secondo solo a suo fratello.
In Italia vinse i campionati del 1924 con fioretto e sciabola, e nel 1925 e nel 1927 per ben tre anni.
Forti dissapori tra il fratello (Nedo) e il padre (Beppe) lo portarono a varcare l’oceano e intraprendere la carriera a Hollywood dove conobbe le migliori attrici dell’epoca e, essendo un bell’uomo e un bravo spadaccino ferì con entrambi molti cuori femminili!!
Nedo Nadi e il fratello minore Aldo furono avviati alla scherma dal padre, il maestro d’armi Giuseppe Nadi (fondatore dello storico Circolo Scherma Fides di Livorno), il quale li allenò con durezza al pari degli altri allievi della propria scuola. Nella sua palestra i due ragazzi si allenavano con il fioretto e la sciabola. La spada invece era proibita, perché il padre la riteneva un’arma indisciplinata
I dissapori che si crearono tra i fratelli Nadi e che neppure il padre Beppe riuscì mai a dissolvere erano al parere di molti una bella presenza e un discreto fascino di Aldo (che poi andò a Hollywood) e un piglio più grintoso, ma meno fantasioso del fratello Nedo. Insomma, un Dartagnan guascone e bello (Aldo), e un “tecnico”, ma imbattibile (Nedo). E pensare che tra le due lame nessuno si sarebbe mai sognato di passare e tantomeno di incrociarle!
Si racconta al riguardo un aneddoto su Aldo. Durante la traversata tra l’Italia e l’America mentre era a cena con degli amici, una signorina piuttosto formosa, non tolse mai di dosso lo sguardo dal livornese! Questi accortosi di aver fatto colpo sulla bella ragazza ben presto si allontanò con una scusa dalla compagnia e, avvicinatosi alla signorina sparì con lei nell’ombra della sera.
Chi era in viaggio con lui, nei giorni a seguire lo incontrò poche volte e lo rividero solo alla fine della “lunga traversata
Sembra che il padre una volta dichiarò: Nedo vincerà tutto quello che si potrà vincere nella scherma. Quando si stancherà, Aldo lo sostituirà. Secondo molti la sua profezia non risultò essere andata lontano dalla verità.
Durante la Prima guerra mondiale Aldo Nadi fu impegnato come ufficiale di cavalleria.
Alle Olimpiadi del 1920 la scherma italiana ottenne un risultato eccellente: vinse l’oro a squadra in tutte e tre le armi nella stessa edizione dei Giochi. Aldo Nadi, così come il fratello Nedo, faceva parte di tutte e tre le squadre. Completò il bottino un argento individuale nella sciabola, perdendo in finale contro il fratello maggiore. I fratelli Nadi furono i co-protagonisti di quell’Olimpiade insieme al finlandese volante Paavo Nurmi.
Negli anni trenta Aldo Nadi gareggiò per diverso tempo negli Stati Uniti, dove fu protagonista di spettacolari sfide con un altro maestro italiano, Giorgio Santelli.
Attirato dal cinema, si trasferì ad Hollywood agli inizi degli anni quaranta. Aveva già al suo attivo una partecipazione in un film francese, Il torneo del 1928. Non riuscì però a sfondare nel cinema americano: racimolò una piccola parte come guardia del corpo in un unico film (Acque del Sud del 1944 con Humphrey Bogart e Lauren Bacall), e qualche consulenza come maestro d’arme per scene di duello in pellicole minori.
Sostenne sempre che suo fratello Nedo fosse il migliore schermidore di tutti i tempi. A coloro che sostenevano che Edoardo Mangiarotti fosse il migliore schermidore d’Italia, a causa del numero di medaglie vinte, egli rispose che suo fratello Nedo aveva sì vinto meno medaglie, ma tutte d’oro.
Aldo Nadi fu noto anche per i suoi duelli nella vita reale. Alle Olimpiadi del 1920 sfidò con una frusta da equitazione il sollevatore di pesi italiano Filippo Bottino mentre questi brandiva un grosso bastone. Il duello si concluse molto rapidamente quando Nadi colpì la mano di Bottino facendogli cadere l’arma. Successivamente Nadi ha duellato e ferito gravemente un giornalista che lo aveva preso in giro. Sfidò anche un compagno, il campione di scherma Edoardo Mangiarotti perché riteneva che questi fosse stato favorito a lui dal Comitato Olimpico. Nadi propose di usare le pistole, ma Mangiarotti rifiutò.
Aldo Nadi morì a Los Angeles il 10 novembre 1965