ALFREDO CAPPELLINI

Alfredo Cappellini (Livorno, 29 dicembre 1828 – Lissa, 20 luglio 1866) è stato un ufficiale italiano che prestò servizio nella Regia Marina durante la terza guerra di indipendenza.

Figlio di Gaetano e Riccarda Rigoli, nel 1842 entrava nel collegio della Reale scuola di marina sarda a Genova dalla Reale Scuola di Marina di Genova, in cui era entrato nel 1842,. Nel periodo da allievo aveva preso parte nel 1846 e 1847 a due campagne di istruzioni sulla corvetta a vela Aurora. Uscì nel 1848 con il grado di guardiamarina. Nello stesso anno 1848 fece la campagna di guerra nel Mare Adriatico sulla corvetta Aquila da 24 cannoni. Fece poi una campagna istruttiva sulla fregata Des Genesys passando al grado di sottotenente di vascello e  nel 1855-56 partecipò alla campagna di Crimea sulla corvetta Governolo.

Nel 1860 con il grado di tenente di vascello passò al comando della cannoniera corazzata Curtatone del Governo provvisorio della Toscana, ed ebbe quindi di nuovo il comando della cannoniera Veloce della marina Sarda, con la quale fu all’assedio di Gaeta nel 1861 partecipando al blocco e il 22 gennaio 1861, al bombardamento della batteria francese detta Torrion ai piedi del monte Orlando. Ebbe la medaglia d’argento e la promozione a capitano di fregata di 2ª classe e assunse il comando della fregata a vapore Archimede.

Nella Campagna del 1866, promosso capitano di fregata di 1ª classe, ebbe ai suoi ordini la cannoniera corazzata Palestro. Nell’attacco dell’isola di Lissa, il 18 luglio 1866 batté le fortificazioni di ponente del porto di San Giorgio.

Il 20 luglio 1866, nello scontro con la preponderante squadra austriaca, Cappellini si trovò con la sua nave nell’avanguardia, in linea di fila tra la Re d’Italia a prora e la San Martino a poppa, e con esse dovette sostenere il fuoco di sette corazzate nemiche. Nella breve e violenta lotta, dopo l’affondamento della Re d’Italia fu costretto ad allontanarsi dalla mischia mettendo la prora al vento, per tentare di spegnere l’incendio scoppiato a bordo. Inutili furono i tentativi di domare il fuoco, che durò alcune ore, nel pomeriggio dopo aver trasbordato i feriti sulla Governolo, la nave, nonostante l’allagamento della santabarbara saltò in aria per lo scoppio delle polveri. Si diffuse la leggenda del suicidio di massa e si diffuse e radicò nella coscienza popolare, per la morte del Comandante con tutto l’equipaggio compreso lo stato maggiore.

Per questa impresa è stato insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria

Alla sua memoria furono dedicati due sommergibili. Il primo prestò servizio nella Regia Marina durante la seconda guerra mondiale, mentre il secondo, proveniente dalla marina degli Stati Uniti, prestò servizio nella Marina Militare nel dopoguerra, dal 5 marzo 1966 fino al 1º novembre 1977. Venne posto in disarmo il successivo 5 dicembre con la radiazione dal Registro Navale Italiano. Ad Alfredo Cappellini è, inoltre, intitolato l’istituto tecnico nautico di Livorno.

Suo fratello Giuseppe fu un architetto di primo piano nella Livorno dell’Ottocento.