CAROLINA INTERNARI

immagine della biblioteca dell’archiginnasio di Bologna

Carolina Tafani Interari (Livorno 1783 – Firenze 1858) è stata un’attrice italiana.

Nacque dal nobile veronese Giovanni Tafani e da Anna Baldesi ed i genitori, entrambi attori, volevano che seguisse le loro orme, ma un incidente le rovinò i tratti del volto e la voce.

Alla morte del padre nel 1802,  seguendo la madre, si ritrovò a condividerne la carriera e il 1° agosto del 1807 fece il suo debutto con una piccola parte che ebbe un buon successo e la portò ad ottenere una parte da protagonista nel Ginevra di Scozia. 

Applicandosi attentamente allo studio della recitazione superò i difetti vocali infantili ed ebbe buone scritture.

Nel 1813 interpretò Cassandra nella Polissena poi nel 1814 prese a fare delle parti nelle commedie di Goldoni e di Gozzi e incontrò l’attore Quinto Mario Internari che sposò lo stesso anno e con cui ebbe due figli, il primo dei quali, Giovannni, divenne attore a sua volta.

Col coniuge ebbero diverse richieste da varie compagnie teatrali e Carolina consolidò la sua fama di una della migliori attrici tragiche italiane dell’epoca.

Nel 1820 interpretò il ruolo di Maria Stuarda nel dramma Maria Stuart di Shiller

Nel 1823 i coniugi Internari fondarono una propria compagnia, ma nel 1925 Mario si ammalò di petto e morì rapidamente e Carolina si assunse la responsabilità della compagnia da sola

Nel 1828 recitò il ruolo di Antonietta, moglie del conte di carmagnola al teatro Goldoni di Firenze, prima teatrale dell’opera prima di Alessandro Manzoni e Francesca da Rimini di Silvio Pellico; ma il personaggio dove si affermò maggiormente fu quello della protagonista in Medea.

Sempre nel 1830 partì per una tournee a Parigi, ma nonostante il successo riscosso furono costretti dalle vicende politiche francesi ad annullare molte repliche con gravi perdite economiche, prima di un frettoloso ritorno in Italia

Nel 1833 Carolina ed il figlio Giovanni, entrati nella compagnia di Natale Fabrici, si esibirono in importanti piazze d’Italia.

tra il 1836 e il 1840 raggiunse il massimo della sua carriera esibendosi anche in parti brillanti; nel 1937 . Fu apprezzata nel ruolo di Mirna al teatro Avvalorati di Livorno.

Nel 1940 madre e figlio diedero vita ad una nuova formazione teatrale, ma nel 1850 entrò nella compagnia di Francesco Coltellini e interpretò la Fedra di Racine

Abbandonate le scene nel 1853 per motivi di salute fece qualche piccolo ritorno nella compagnia del figlio Giovanni. Morì a Firenze improvvisamente nella notte del 24 marzo 1859 a 66 anni di età.

A Livorno le è stata dedicata una via nel 1930.