Enrico Bartelloni (Livorno, 8 novembre 1808 – Livorno, 14 maggio 1849) è stato un patriota italiano.
Bottaio di mestiere, entrò presto nelle cospirazioni liberali che avevano trovato fertile terreno nella sua città, divenendo uno dei capipopolo del quartiere detto della “Venezia”, come esponente delle aspirazioni sociali della piccola borghesia artigiana. Nel 1846 fu il principale organizzatore della clandestina “Società dei progressisti”, di orientamento democratico, che raccolse circa duecento aderenti tra Livorno e Pisa e passò successivamente su posizioni più moderate per l’influenza di Giuseppe Montanelli.
Soprannominato il gatto, per le sue doti di agilità ed inafferrabilità attribuitigli dagli austriaci, nelle storiche giornate del 10 e 11 maggio 1849 fu uno dei principali protagonisti ed organizzatori della difesa di livorno contro gli aggressori austriaci.
Distintosi nei combattimenti e salvatosi dalla quasi inevitabile cattura dopo la disfatta dovuta alla soverchiante supremazia numerica e di mezzi del nemico, non resse all’onta seguitane e alla fine degli scontri si fece arrestare volutamente oltraggiando le sentinelle austriache e facendosi riconoscere.
Fu imprigionato in fortezza vecchia e fucilato dopo un sommario processo il 14 maggio 1849.
Una lapide e un busto lo ricordano nella piazza a lui dedicata là dove vicino si apre la porta San Marco che difese strenuamente dalle soverchianti forze dell’austriaco invasore.