Eugenia Lopez Nuñes (Livorno, 25 novembre 1883 – Tunisi, 5 novembre 1946) è stata un mezzosoprano italiana.
Di famiglia ebraica, nel 1897 si legge sull’Indipendente di una sua prima partecipazione come solista nella corale toscana. Nei primi anni Eugenia è accompagnata dalla sorella maggiore Albertina con la quale canta in un corpo corale. Ne testimoniano le rappresentazioni alcuni articoli di giornale del 1897 e del 1898 tra cui il Corriere Toscano e il Telegrafo. Nel 1902 dopo i saggi da alunna di maggio e giugno, Eugenia debutta il 26 dicembre a Portoferraio al Teatro dei Vigilanti nella prima della Saffo del maestro Giovanni Pacini. Esordisce nella parte di Climene che incarna egregiamente per l’ottimo metodo di scuola e perché possiede una voce gradevole e armoniosa.
A Portoferraio prosegue la stagione interpretando per il medesimo teatro la Saffo, di cui il 13 gennaio 1903 la serata in suo onore e La traviata di Giuseppe Verdi concertata e diretta dal maestro Alvisi.[3] Da un ritaglio del 1903 di Vedetta Artistica si apprende che Eugenia è stata allieva del maestro Guglielmo Branca.
Allieva ancora dell’Istituto musicale di Firenze, si trasferisce con la famiglia a Lecce. Frequenta le ville artistiche di Donato Greco e del cav. Francesco Fioco e le ricche sale del palazzo Balsamo dimostrando le su doti cantando, oltre alle romanze già citate, quelle della Gioconda e del Ballo in Maschera. Il 12 novembre va in scena ancora con Il trovatore al Teatro Verdi di Brindisi dove riscuote un nuovo successo innanzi a un pubblico imponente dagli incessanti applausi. Prosegue la sua stagione presso il medesimo teatro nel Faust di Charles Gounod, dramma lirico in cinque atti, dove tiene la parte di Siebel. Si contraddistingue alla prima rappresentazione nella prima scena del terzo atto con la romanza dei fiori tanto che il pubblico le fece una vera ovazione. Termina la stagione al Verdi con La forza del destino nella parte di Preziosella.
Il 14 dicembre 1905 al Politeama di Lecce si tiene il concerto diretto dal maestro Nicolò d’Ammanco.
L’anno 1906 la vede nuovamente interprete nell’opera sempre bella e immortale del Rigoletto di Giuseppe Verdi al Politeama di Lecce, dove il 28 aprile è ancora interprete della Maddalena. Le feste nei salotti e le serate musicali continuano per tutto l’anno e proseguono nel 1907, anno in cui la famiglia si trasferisce a Milano.
Nel 1908 canta presso il Teatro Verdi di Alessandria con allestimento dell’impresa Mariani La forza del destino, un’opera in quattro atti di Giuseppe Verdi dove è interprete della zingara Preziosilla e Un ballo in maschera dove è interprete di Ulrica, indovina di razza nera, sotto l’abile direzione del maestro Virgilio Ricci.
Nel gennaio del 1909, chiamata telegraficamente e andata in scena senza prova, Eugenia presenzia a Rimini presso il Teatro Vittorio Emanuele II dove reinterpreta in Un ballo in maschera Ulrica. La stagione a Rimini prosegue con La Wally, un’opera lirica in quattro atti di Alfredo Catalani, dove riesce benissimo nella parte Afra, la padrona dell’Osteria dell’Aquila. Partecipa al concerto di beneficenza “Pro Calabria e Sicilia” dove è interprete della romanza Non conosci il bel suol.
Il 1912 comincia la stagione a Venezia in gennaio al Gran Teatro La Fenice dove va in scena Isabeau, opera in tre atti del compositore Pietro Mascagni dove interpreta con Caterina Colonna le ancelle Ermyngarde e Ermyntrude. A marzo è al San Carlo nel Salomè di Richard Strauss nella parte del Paggio.
In settembre il fidanzamento con Sally Heilbrunn, facoltoso industriale tedesco, determina il totale abbandono del teatro di Eugenia Lopez Nuñes. Trasferitasi a Berlino, si hanno notizie di alcune sporadiche partecipazioni in apparizioni minori fino al 1935, anno in cui si trasferisce a Tunisi a causa della situazione politica avversa agli ebrei.