EUGENIO PINI

ritratto conservato all’accademia navale di Livorno

Eugenio Pini (Livorno, 20 ottobre 1859 – Mar del Plata, 6 gennaio 1939) è stato un maestro di scherma italiano.

Nato da Giuseppe, maestro di scherma, e da Gelsomina Bertini, fu di indole focosa e temeraria come il padre, che si era distinto a Curtatone e nei tumulti di Livorno del 1849. Il padre oltre a lui ebbe poi come allievo anche Giuseppe Nadi, padre di Nedo e fondatore del circolo di Scherma Fides di Livorno. Di fisico gracilino, grazie al padre Eugenio divenne un caposcuola della scherma mondiale. 

Nel 1873 mentendo sull’età partecipò al suo primo torneo a Bologna piazzandosi al terzo posto, e già a 23 anni affrontò il campione transalpino Paul Rue pareggiando l’incontro.

Il suo carattere focoso lo portò ad effettuare numerosi duelli il primo dei quali gli costò la segnalazione in questura come soggetto capace di turbare la tranquillità cittadina. Divenne maestro d’armi alla fine del 1877 e fu arruolato in un reggimento di bersaglieri, ma era insofferente della disciplina militare.

Dopo la morte del padre rientrò a Livorno, cominciò ad esercitare la professione di maestro di scherma a tempo pieno e partecipò a molti tornei sportivi; il suo abbigliamento completamente nero assieme al suo frenetico gioco in attacco e quelle che venivano denominate “botte segrete”, gli valse l’appellativo di diable noir (diavolo nero).

 Nel 1884 a Torino vinse due medaglie d’oro e nel 1886 a Firenze ebbe in dono dai Savoia un ricco spadone con fornitura a Gabbia. dal 1887 al 1891 divenne maestro di scherma presso l’Accademia e i collegi navali di Livorno.

I francesi ritenevano la sua scherma poco elegante ma lo temevano assai. Nel 1891 anno del suo matrimonio con la concittadina Emma Broglio, che gli darà una figlia, Violante, venne sfidato a duello da un bravo spadaccino Franco Vega, ma il duello non avvenne mai; lo stesso anno scrisse il suo primo trattato di scherma ma a causa di altri duelli effettuati ritenne prudente allontanarsi temporaneamente dall’Italia recandosi su invito a dirigere la sala scherma dell’esclusivo Jockey Club di Buenos Aires.

Rientro in Italia nel 1903 e nel 1904 fu sfidato dal barone Athos di San Malato, abilissimo spadaccino; dopo due ore e mezzo di combattimento serrato i testimoni, visto lo sfinimento dei due, fermarono il combattimento e i due contendenti si abbracciarono soddisfatti.

Nel 1913 fu organizzato un Gala per celebrare l’abbandono della pedana di Cini, a cui partecipò il giovane Nedo Nadi, reduce dalla vittoria Olimpica di Stoccolma.

Pini ritorno in Argentina come insegnante di scherma e preparatore della nazionale olimpica e morì a Mar del Plata il 6 gennaio 1939.