Gino Romiti (Livorno, 1881 – Livorno, 1967) è stato un pittore italiano.
Fu allievo di Guglielmo Micheli da cui apprese le accurate trame disegnative. La sua attività di studio proseguirà fino a tutto il 1902; in quel periodo la sua arte è anche fortemente influenzata dal concittadino Giovanni Fattori con cui sono note le frequentazioni e con cui scambiò un interessante epistolario. Nel primo periodo della sua attività stringe una forte amicizia e una relazione professionale con Amedeo Modigliani.
La sua carriera artistica inizia con l’adesione alla scuola dei postmacchiaioli di cui fu un interessante esponente. In seguito adottò nelle sue opere i principi del movimento dei divisionisti.
Nella sua vita Gino Romiti si muoverà tra le correnti dell’epoca creando infine verso gli anni Trenta uno stile personale fatto di atmosfere distese e di accostamenti cromatici mai eccessivi con una precisa trama pittorica non dimenticando l’impostazione postmacchiaiola e le vibrazioni del colore divisionista. Il suo repertorio tematico è costituito prevalentemente da soggetti ispirati alle pinete e alle tamerici dell’Ardenza, a giardini, strade di campagna e marine livornesi, in cui sono magistrali i vari riflessi di luce sulla superficie dell’acqua, e rappresentano la parte più grande della sua produzione.
Nel 1953 fu tra i promotori del Premio Rotonda a Livorno e nel 1959 ricevette la medaglia d’oro tributatagli dalla sua città. Ha anche scritto e pubblicato due libri Amore nella gioia del sacrificio e Gocce nella luce dell’ombra di cui sono conservati molti documenti nel fondo Gino Romiti e nelle biblioteche.
Fu anche militare e nel corso della prima guerra mondiale ha combattuto in Albania, Durante la leva ha eseguito piccoli dipinti e disegni ispirati alla vita militare che in seguito saranno i soggetti di molte mostre.
Muore a Livorno nel 1967.