Giulio Allori (Livorno, 22 maggio 1894 – 16 gennaio 1966) è stato un pittore italiano.
Arruolato come soldato di fanteria durante la grande guerra e gravemente ferito sull’Isonzo, frequentò a Caserta il corso Allievi Ufficiali tornando quindi al fronte nel 1917 quale ufficiale degli alpini. Congedato, venne assunto dalla Banca Commerciale Italiana dove lavorò ininterrottamente sino al 1954, anno del suo pensionamento.
Nel 1921 sposò Lydia Guerrieri, sorella dell’avvocato penalista Aldo, personaggio assai noto a Livorno. All’arte cominciò ad avvicinarsi come collezionista: risparmiava e appena aveva qualche soldo da parte andava da un amico pittore e gli acquistava un pezzo.
Intorno agli anni trenta sono databili le prime prove conosciute dell’artista: bozzetti eseguiti dal vero, su tavolette di dimensioni macchiaiole.
Allori dipingerà sempre e rigorosamente dal vero per tutto l’arco della vita ispirandosi a tutte quelle zone labroniche e a quei soggetti (il mare, le pinete, i giardini, le colline, i bagni, il porto, la Venezia) che ci sono familiari per l’attenzione che sempre hanno saputo attrarre negli artisti livornesi. Credeva nell’Arte e per questo non lasciò mai il suo lavoro di bancario: per essere libero di dipingere quando e come voleva lui senza imposizioni e vincoli economici.
Le sue prime apparizioni a mostre collettive risalgono al 1934. Nel 1946 si sentì pronto per una mostra personale ed espose, a Livorno, una trentina di opere nella saletta di Bottega d’Arte. Da allora egli terrà altre personali a Livorno, Pisa, Firenze con risultati critici lusinghieri ed anche con soddisfacenti esiti commerciali.
Giulio Allori fece parte del Gruppo dei Vageri e dal 1961, diventato socio del Gruppo Labronico, aderì alle esposizioni organizzate dai membri del ben noto gruppo di pittori livornesi che in quelli anni solevano presentare la loro produzione alla Casa Comunale della Cultura.
Ha dipinto pressoché fino alla morte, sopraggiunta nel gennaio del 1966.