CHI SIAMO
L’associazione Culturale e Corteo Storico della città di Livorno “La Livornina” nasce il 20 novembre 1998 da un’idea di Claudio De Simoni con lo scopo di diffondere la storia e le tradizioni della nostra città fatta non solo di fatti noti ma anche di persone, aneddoti e curiosità.
Collante di tutta l’associazione è il corte storico, composto da oltre 300 costumi tra armati, nobili, popolani, tamburini e personaggi famosi, tutti in continua evoluzione e ampliamento.
Nostro particolare vanto è il fatto di disporre nella nostra collezione abiti fedeli agli originali dell’epoca, realizzati con particolare attenzione, prendendo a modelli fonti storiche locali e fiorentine, partendo da immagini tratte da affreschi, quadri e libri.
Abbracciando oltre tre secoli di storia, siamo in gradi di rappresentare i periodi del 1600 Mediceo e del 1700 Lorenese nonché i primi anni del 900, la cosiddetta belle epoque.
Una lettera di presentazione dell’associazione, a cura del socio fondatore Roberto Pedini:
(Lettera redatta a Settembre 2021)
Già nel lontano 1994 parlando con l’amico Claudio mi resi conto che aveva un bel sogno: creare una associazione culturale, un qualcosa che oltre a rappresentare Livorno in varie occasioni in città e fuori, servisse di sprone a giovani e meno giovani, appassionati della storia e delle tradizioni livornesi a intraprendere e perseverare in azioni per rendere permanente la memoria di lontani avvenimenti che hanno dato lustro e gloria alla nostra bella città e che col tempo rischiavano di cadere definitivamente nel dimenticatoio e nella non curanza dei fatti, quindi promuovesse, narrasse e rafforzasse quello che molti per disinformazione, menefreghismo o mancanza di interesse per la cultura si rifiutavano di ammettere: Che Livorno avesse una sua importante storia.
Riunitosi con quegli amici, Claudio fece nascere così in via informale il primo nucleo di quella che sarà poi la nostra associazione.
“Caro amico, con la presente la invito a partecipare all’assemblea informativa per la esecuzione dell’Associazione Culturale per il corteo storico della città di Livorno detto de “La Livornina”……. così iniziava le lettera datata 8/9/1998 della circoscrizione 5 La Rosa a firma dell’allora consigliere De Simoni Claudio, che rappresenta il primo atto ufficiale della nascente associazione.
Parlando con altri amici nel tempo, primo fra tutti un certo Petroni , un autodidatta con un ricco patrimonio informativo e storico, si rese conto della validità della sua idea e della incredibile quantità di dati e fatti esistenti in merito. Con l’aiuto della circoscrizione 5 La Rosa, fu deciso di creare un primo nucleo di dodici abiti di vario tipo, per lo più popolani che fossero simbolo dei vecchi livornesi.
Il 20 Novembre 1998 nacque dalla sartoria la Bagutta, il suddetto nucleo di dodici personaggi che avrebbero dato l’input alla creazione di oltre duecentocinquanta costumi e riproduzioni storiche attualmente in nostro possesso, creati per lo più dalle sapienti mani delle nostre socie, ai primi si aggiunsero infatti immediatamente altri vestiti creati dai primi soci, sulla spinta entusiasta iniziale.
Alle prime foto nel 1998 alle fortezze e alla rotonda di Ardenza i soci erano 26 ed vestiti erano già una ventina. Tre scaricatori di porto, tre popolani, sei popolane, due levantini, due arabi, due borghesi del ‘700, un abito femminile di primo ‘900; le prime uscite ufficiali furono a Montenero e alla rotonda di Ardenza dopodiché il gruppo cui Claudio aveva dato il nome di (cito per esteso) “La Livornina, associazione per la formazione del corteo storico città di Livorno” venne ufficializzato con la stesura dell’atto costitutivo in data 1/12/1999 di cui l’anno scorso è stato il ventesimo anniversario ufficiale, senza contare gli anni di studio e di lavoro precedenti che portano a tutt’oggi l’attività ufficiale a 25 anni.
Nel regolamento interno redatto all’epoca all’art 7 è scritto “Finché i costumi disponibili non copriranno il numero dei soci partecipanti, verrà adottato un utilizzo a rotazione dei figuranti”,
In effetti a quel momento gli abiti disponibili erano inferiori al numero dei soci disposti ad indossarli ed a fine 1999 l’interesse suscitato dalla novità e dalla presa di coscienza della popolazione portarono i soci ad oltre 60 al momento della firma dell’atto costitutivo, e dopo poco a circa 100 e nel 2001 – 137 soci attivi paganti. Gli abiti erano vertiginosamente aumentati a coprire quasi il numero dei soci. Il numero massimo di soci raggiunto dalla nostra associazione in quegli anni raggiunse il tetto di oltre 260 soci.
Nel descrivere le nostre attività eviteremo di parlare di cortei e manifestazioni dati per scontati e ci soffermeremo sulle cose più interessanti
Nel 2000 abbiamo la prima partecipazione alla premiazione del palio marinaro, il primo corteo ad effetto Venezia con abiti seicenteschi ed alla maratona cittadina e arrivano i costumi dei primi granduchi con relative consorti nasce anche il nostro gonfalone disegnato a mano dallo stesso Claudio. Eravamo molto più coinvolti e consapevoli di ora, pensate che addirittura facevamo le prove in borghese per la sfilata successiva.
Nel 2001 creiamo i costumi delle prime soldataglie: 4 alabardieri ( con alabarde con pennacchi rossi, ora scomparse) e tre balestrieri oltre ad un ufficiale con morione e la prima corazza e tre granduchi con relative consorti e molti nobili; riconsiderate però che godevamo di alcuni sponsor che col tempo non hanno più dato la loro disponibilità. Da ricordare la consegna delle chiavi della città all’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. E contribuito all’emissione del libro Tessere lavorare e tingere del socio Montanelli.
Nel 2002 abbiamo creato tra i vari vestiti nuovi il Buontalenti e il Dudley oltre ai primi tamburini, Ad effetto Venezia uscimmo con i primi abiti del 700 di cui parte noleggiati a Lucca presso una sartoria teatrale, (ora possiamo contare su di una trentina di abiti settecenteschi compreso quelli privati dei soci) cominciava a calare il numero dei soci e noi diffondevamo volantini invogliando la gente ad associarsi: “UDITE, UDITE, popolani, dame cavalieri etc…. sfilate con noi nel corteo storico cittadino etc …….
Nel 2003 a effetto Venezia siamo usciti con un 800 recuperato qua e là – ma abbiamo realizzato una ventina di elmi in vetroresina molto realistici (e più leggeri da portare) il 28 marzo abbiamo portato una dozzina di alabardieri grazie al lavoro di un socio, e posto in fortezza nuova, con la benedizione del vescovo una lapide con la targa commemorativa della prima pietra della “nuova città” avvenuta esattamente 426 anni prima; abbiamo inaugurato la sede a forte san Pietro, alla presenza delle autorità comunali e di monsignor Razzauti
Nel 2004 abbiamo fatto la prima trasferta a porto S. Stefano portando le nostre bandiere: quella di Livorno e della Livornina; a Effetto Venezia portammo i nostri primi vestiti del 900, grazie anche ad abiti originali portati e creati dai soci e partecipammo attivamente alle giornate risorgimentali con un folto gruppo di popolani armati, combattenti nella rievocazione della difesa di Livorno del 1859. Ci viene regalato il gozzo del 1936 capitan Launaro, già promessoci l’anno scorso, con calma provvederemo ad adeguarlo alle nostre esigenze
Nel 2005 a Luglio arriva la prima cena sociale, aperta anche ai simpatizzanti, in occasione dell’assemblea organizzativa di effetto Venezia, dove portiamo in sfilata molti nuovi costumi da popolano ma corredati di attrezzature di vari mestieri antichi e che dire del primo cannone, la colubrina, portato in sfilata al palio dell’antenna con meraviglia della cittadinanza oltre a 6 tamburini con abito dedicato e al vestito di Bernadetto Borromei e la prima festa della toscana a Pistoia dove oltre a sfilare col nostro gonfalone e alle nuove alabarde, due nostri costumi furono considerati i migliori della sfilata benché le chiarine di Arezzo abbiano raccolto ampi consensi suonando l’inno europeo. Facciamo anche la prima presenza al corteo di Rosignano. Al palio dell’antenna portiamo le bandiere dei vari rioni cittadini. Anche il secondo cannone, il falconetto viene esposto con l’altro sul prato delle buche da grano della fortezza vecchia
Nel 2006 per i 400 anni di Livorno usciamo al gran completo 11 tamburini e 11 alabardieri accompagnano nobili e popolani, presentiamo all’Ipercoop il vestito di Maria dei Medici, ma ad effetto Venezia siamo relegati in fondo agli scali, praticamente invisibili, ci rifacciamo con la più grande festa della Toscana mai realizzata: a Livorno col contributo della regione organizziamo una sfilata storica di circa 3500 figuranti un record assoluto mai più raggiunto da nessuna rievocazione storica italiana sfilano praticamente tutti i nostri costumi da quelli creati per l’occasione per i rioni col remo in spalla ai pirati e ai popolani con i mestieri, compreso il milite della Misericordia tutto nero col cappuccio, ai notabili, nobili anche nuovi come il colonnello Dovara comandante della guarnigione di Livorno e signora, soldataglia con tamburini, e molti abiti da bambini. Il Comune il 17 agosto ci comunica che la Giunta ha deliberato di nominarci corteo storico ufficiale della città di Livorno
Siamo nel 2007. Per la gioia degli occhi soprattutto dei meno giovani, Il gruppo di ballo di danza del ventre partecipa ad alcune nostre manifestazioni: festa della toscana a Montepulciano e rievocazione a Rosignano Marittimo con la sceneggiata “mamma li turchi”. Scende in mare dopo le modifiche fatte il vecchio storico gozzo “Capitan Launaro” che rimettiamo a nuovo e trasformiamo ad uso storico con castelletto a poppa e prua riducendo il numero dei vogatori ad otto e rinominato “la capitana”
Nel 2008 Al trofeo Accademia a Livorno, sfilano con noi su nostro invito, i gruppi storici di Suvereto, Vicarello e Rosignano, prendiamo parte attiva al villaggio natalizio in fortezza con un nostro stand e le danzatrici del ventre. Viene dato alle stampe con il nostro contributo il libro sul corallo a Livorno, dei soci Montanelli ed Errico
2009 presentiamo in collaborazione con il gruppo scacchistici livornese il cui scomparso presidente Falciani era nostro socio, la prima partita di scacchi viventi al trofeo accademia e la ripetiamo a Rosignano Marittimo. I pezzi indossarli, torre e cavallo sono eseguiti da esperti del settore che lavorano anche per i carri di Viareggio. La peculiarità che ci contraddistingue da Eventi similari é il fatto di giocare in estemporanea con maestri scacchista che su fronteggiano in diretta.
E a maggio nonostante l’aiuto dato dal reggimento polacco e dai bersaglieri della morte veniamo sanguinosamente sconfitti dalle soverchianti truppe austriache a causa della dovuta fedeltà storica (ci hanno avvisato che prenderli a legnate come volevamo non rispecchiava la fedeltà storica)
2010 portiamo a Suvereto in i nostri scacchi viventi e le prime rappresentazioni di scenette di processi in piazza, con lusinghiero successo.
Nel 2011 i nostri costumi e narrazioni rendono meno triste la permanenza in una struttura per anziani (Non è che tastavamo il terreno per alcuni di noi?) – per il 150° dell’unità d’Italia sfiliamo dentro il mercato centrale opportunamente addobbato. – a Campiglia le nostre cannonate fanno sobbalzare più di un turista ignaro – al palio dell’antenna quest’anno tutti popolani – Alla terrazza a settembre invece tutti nobili
2012 per la prima volta sebbene in piccolo numero a S. Iacopo andiamo in abiti e armi medievali – a Cecina facciamo una partita di scacchi viventi tutta da noi Neri contro rossi – aderendo ad una iniziativa per il carnevale nelle scuole mandiamo una folta rappresentanza in abiti settecenteschi con le mascherine – Al gabbiamo presentiamo per la prima volta i quadri viventi sulla storia ardenzina con abiti e ricostruzioni di tutte le epoche e la partecipazione dei direttore e vice direttore archivio di stato– a Luglio e agosto al castello pasquini di Castiglioncello manifestazione plurima con associazioni locali con nostra mostra vestiti, corteo storico partita di scacchi viventi e con 600 e 700 – a Suvereto presentiamo edizioni migliorate ed ampliate dei processi di piazza –
Nel 2013 ai casini di ardenza portiamo più periodi storici: 600,700, 800 e primo 900 tra cui il nuovo abito dell’ufficiale dell’accademia assieme agli abiti originali da sposa del 1906, a settembre la posa della statua della madonna dei popoli vede i nuovi abiti di Leopoldo I° di Lorena e di don Quilici, assieme ad abiti personali settecenteschi; ad ottobre su invito della porto 2000 creiamo accoglienza turistica per le crociere Azamara – nuovi abiti settecenteschi da popolani e da monsignore arricchiscono il nostro patrimonio – Il natale in fortezza ci vede protagonisti con il babbo natale/granduca e altri personaggi di spicco – ci viene concessa una sede nel porto alla calata carrara; per metterla in condizioni decenti impegniamo molte energie e denaro, ma per la corrente abbiamo solo il generatore –
2014 dietro promessa di un sia pur modesto contributo, alla festa dell’uva in Collinaia portiamo il corteo e i processi di piazza ma niente di quanto promesso ci viene dato – in fortezza a Settembre presentiamo gli scacchi viventi col 700 contro 600 – accogliamo una crociera giapponese con la storia della prima delegazione giapponese in Europa, naturalmente a Livorno
Siamo nel 2015 abbiamo abbastanza costumi settecenteschi da partecipare al carnevale di Cecina ed anche i nostri abiti del ‘700 cominciano ad essere importanti e ad avere un nome: Il granduca Leopoldo, Goldoni, Del Corona, Calzabigi…, rievochiamo l’elevazione di Livorno a Città con una cerimonia con messa nella chiesetta della fortezza vecchia con Messa, come all’epoca, officiata dal Vescovo; facciamo anche la prima rievocazione dell’inaugurazione dei 4 mori
2016 Carnevale storico anche a Livorno con i costumi del ‘700, la rievocazione di Livorno città in fortezza si allarga in tre giorni e si estende anche ad altri gruppi della provincia e appaiano anche diverse bancarelle di vendita. Iniziano le prime riprese del film “I villani” basato sui giorni antecedenti e contemporanei alla difesa di Livorno del 1496
2017 partecipiamo in costume fine ‘800 -primi ‘900 al matrimonio dei nostri soci Michela e Davide che poi per motivi di lavoro lasceranno Livorno per Aosta con la speranza di un imminente ritorno. Nasce l’abito del Caprilli e molti altri ottocenteschi senza nome. Iniziano le prove del film “i villani”, il cui copione é fatto sulla falsa riga del libro omonimo scritto dal nostro presidente Claudio, riguardante la storia dell’assedio di Livorno del 1496. Ci viene affidato dalla curia un antico stendardo con l’effige della Madonna di Montenero.
Anche nel 2018 rievochiamo l’elevazione di Livorno a città ma in tono minore per l’indisponibilità degli spazi necessari in fortezza per la cui occupazione ci viene richiesto delle cifre non indifferenti fuori dalle nostre possibilità e ci limitiamo ad una messa in Duomo in costume, peraltro gremito di pubblico; non solo, ma per lo stesso motivo siamo costretti a rimandare sine die le riprese del film i villani. A Pisa siamo invitati al giugno pisano e al corteo delle repubbliche marinare dove ci facciamo notare, viene finito l’abito dell’ufficiale di marina dell’800- Nel neo consiglio eletto viene inserita per la prima volta la figura di un secondo vicepresidente
Il 2019 ci porta ben 12 fucili a miccia che grazie al brillante operato di un socio vanno, asse all’acquisto di sei gorgiere ad aumentare il nostro già cospicuo patrimonio di armi ed attrezzature d’epoca.
Per ovviare alla mancata realizzazione del precedente film, prendendo spunto da uno dei nostri processi di piazza iniziamo le prove del nuovo film basato su di un processo per stregoneria realmente avvenuto in Toscana nel 1657. A Montenero all’ultima uscita cui ha partecipato il nostro presidente Claudio viene esibito l’antico stendardo con la Sacra Immagine della Madonna.
Siamo al presente, il 2020 é un anno che resterà indelebile nella memoria dell’associazione: la nota pandemia di Covid19 ci costringe ad interrompere la nostra attività programmata e cosa ben più grave per tutti noi, viene a mancare improvvisamente il nostro caro amico e presidente, nonché ideatore e fondatore della Livornina, Claudio.
Finisce così un epoca per noi, ma in memoria e nel rispetto della sua persona ed anche a dispetto di tanti denigratori ed invidiosi, porteremo avanti la sua opera: abbiamo già in programma diverse manifestazioni a breve scadenza e faremo la presentazione ufficiale della sua ultima fatica: il libro ” tra mura salmastre di mattoni rossi….”